Si è svolta domenica mattina al Palazzetto dello Sport la cerimonia del Premio Sanmartinese 2021, durante la quale è stato assegnato il "Mantello di San Martino" oltre alle benemerenze civiche e sportive. A ricevere il massimo riconoscimento comunale, che da quest'anno sarà il "Mantello di San Martino" è la dottoressa Federica Pezzetti. Di seguito il discorso del sindaco Andrea Torza durante la cerimonia:
«Non posso nascondere di essere un po’ emozionato, perché il premio che consegniamo oggi ha davvero tanti significati. Oltre a un risvolto particolarmente caro per me, a livello personale. Proverò comunque a fare un elenco, anche piuttosto schematico, per rendere l’idea di tutto ciò che ha portato ad individuare il candidato ideale.
Il primo motivo si chiama PANDEMIA. Abbiamo riflettuto parecchio tra di noi, con i Consiglieri e gli Assessori durante l’organizzazione di questa cerimonia e l’assegnazione del riconoscimento, chiedendoci se non fosse il caso di lasciare fuori una volta per tutte il discorso inerente l’emergenza sanitaria. Alla fine però tapparsi gli occhi di fronte all’evidenza non sarebbe stato giusto: il Coronavirus ha allentato la presa, è vero, ma fa ancora parte della nostra quotidianità, del nostro vivere. Stiamo attraversando uno dei momenti più difficili e delicati che il nostro paese ha conosciuto, e fra qualche anno finirà nei libri di storia. In tante occasioni abbiamo omaggiato quelli che ormai vengono definiti eroi del Covid-19, e pensiamo che sia giusto e doveroso non lasciare che il tempo possa in qualche modo sbiadire le gesta che tanti professionisti all’interno del sistema sanitario nazionale hanno compiuto nei confronti della comunità. Tenendo fede a un giuramento, quello di Ippocrate, che ha come fine primo e inconfutabile la tutela del prossimo. Questa pandemia è stata atroce, durante la quale tante persone di buona volontà, soprattutto tanti medici e operatori sanitari hanno rischiato la loro stessa vita per provare a fermare l’avanzata di un male così oscuro e sconosciuto.
Ed ecco la seconda motivazione di questo premio. Riconosciamo il merito di un MEDICO, di una professionista esemplare, di una persona che grazie alle competenze, alla forza di volontà e alla tenacia, è stata di aiuto enorme a una popolazione intera. In un territorio che come il nostro è stato pesantemente colpito dalla pandemia, e che per certi versi ha saputo colmare con l’enorme professionalità e forza di volontà le lacune di un sistema sanitario che ha dimostrato tutta la propria inadeguatezza soprattutto a causa di scelte politiche e amministrative sbagliate a livello regionale e nazionale, prese spesso con superficialità e poca competenza per tanti, troppi anni.
Lei e tutto il personale medico non hanno potuto fare smart working, ma ci hanno messo la faccia in prima persona di fronte alle difficoltà, di fronte a vite umane che si spezzavano e a relazioni familiari spazzate via un sol colpo. Il suo essere così preparata e determinata è stato d’aiuto a molti: dirigere praticamente un intero ospedale, riorganizzare modi, spazi e tempi che fino a pochi minuti prima erano assolute certezze ha richiesto prontezza, nervi saldi e un’autorevolezza non comuni. L’abbiamo vista portare il suo autorevole pare sulle televisioni nazionali in trasmissioni autorevoli, l’abbiamo sentita alla radio, abbiamo letto le sue interviste sui giornali più importanti. Medico e al tempo stesso dirigente medico, capace dunque di abbinare alle conoscenze specialistiche del settore anche una capacità manageriale non indifferente.
Tutte queste competenze non si hanno però per caso, perché si acquisiscono attraverso il sacrificio e lo STUDIO. Ecco la terza motivazione di questo riconoscimento, lo Studio appunto. Il Premio Sanmartinese che consegniamo quest’anno dev’essere d’esempio anche per le nuove generazioni, che tanto hanno bisogno di modelli ai quali ispirarsi. Vedete, io questa ragazza l’ho conosciuta fin da piccola, è stata la prima a nascere nel condominio di Via Ada Negri che ora porta il nome di mia mamma, l’ho vista crescere nel cortile, e sono sicuro che la sua storia possa essere presa d’esempio: una ragazza con mille interessi, con tanta voglia di vivere e divertirsi, di fare nuove esperienze, di fare sport, di vivere a pieno tutte le fasi della vita. Eppure non ha mai smesso di tenere in considerazione la carriera scolastica, in tutte le sue tappe: dopo il diploma si è laureata in medicina e chirurgia all’Università di Parma, ha ottenuto l’abilitazione alla Professione di Medico Chirurgo, si è specializzata in Igiene e Medicina Preventiva con votazione 50 su 50 con Lode, è stata anche professore a contratto alla sede staccata di Cremona dell’Università di Brescia, fino a diventare Dirigente Medico nella Direzione Medica dell’ASST di Cremona, ruolo che ricopre ancora oggi.
Ma c’è un’altra motivazione che ci ha spinto a omaggiare il candidato con questa statuetta. Lei è donna e mamma che in tutto questo panorama appena descritto non è un dettaglio di poco conto. È una DONNA. Ed essere donna nel mondo del lavoro da sempre non è facile, e non lo è nemmeno al giorno d’oggi. L’Italia rimane agli ultimi posti in Europa per la presenza delle donne nel mondo del lavoro, con un tasso di occupazione femminile del 46% contro una media europea del 57%. E assegnare questo premio è anche legittimare con forza le pari opportunità: affinché i giudizi nel mondo del lavoro e nella società civile in generale siano determinati dal valore e dalla voglia di fare, dalle competenze possedute, dalla duttilità verso i rapporti umani e dalla serietà professionale.
Ma non è finita qui. Perché Federica è anche MAMMA. Nella società di oggi non esiste una categoria di donne lavoratrici che riesca a far carriera senza dover fare enormi sacrifici. Infatti, molto spesso, sono costrette a dover rinunciare a passare del tempo con i propri figli, o a rifiutare gran parte degli impegni professionali proprio per la famiglia. E anche questo vuol essere un segnale: è necessario impegnarsi a fondo affinché le politiche per il lavoro e per la famiglia subiscano un’accelerata importante. Bisogna mettere in condizioni i genitori e in particolar modo le donne di poter disporre del tempo necessario per conciliare i tanti impegni che in particolare una donna e una mamma hanno. In questi mesi, nel ruolo di Sindaco, ogni volta che mi sono confrontato con i dirigenti e il personale di ATS ho colto in loro anche la sofferenza che i loro cari hanno dovuto subire. Ore e ore in ospedale, nottate intere fuori casa mettendosi al servizio del prossimo, che hanno certamente sottratto tempo e affetto ai loro famigliari.
Avviandomi alla conclusione non posso che cogliere l’occasione per ringraziare ancora una volta il personale sanitario che ha cercato di salvaguardare tutti noi, di preservare la nostra salute e che ci sta portando a superare questo difficile periodo storico.
In ultimo ma non per importanza, sono sicuro che questo premio renda fieri e orgogliosi anche i suoi genitori Pino e Luisa, cari amici, persone buone e generose che certamente vedono ripagati i tanti sacrifici che un genitore fa per i propri figli.
È per tutte queste motivazioni che abbiamo deciso di assegnare il prestigioso riconoscimento del "Mantello di San Martino" alla nostra compaesana. Il premio, realizzato su commissione per il comune di San Martino in Strada dall’artista Mauro Ceglie, raffigura il cavallo di San Martino con il suo mantello al vento. Ed è proprio il mantello ad essere il protagonista dell’effige di bronzo, ed è per questo che da quest’anno il premio sarà sempre il medesimo, ovvero il “Mantello di San Martino”. Perché il Santo ha diviso il suo mantello con il povero, con il viandante, con chi non aveva nulla, privando sé stesso del proprio bene. E come potete vedere sul premio la figura umana non è presente, perché metaforicamente crediamo che sia proprio il premiato ad incarnarne lo spirito e i valori.
E allora per tutti i motivi che ho elencato assegniamo dunque il “Mantello di San Martino” alla dottoressa Federica Pezzetti».