Inaugurazione ufficiale ciclopedonale Case Contadine-Cà de Bolli: una ciclopedonale che unisce!

La cerimonia ufficiale per un'opera tanto attesa: il discorso del sindaco + galleria fotografica

Data di pubblicazione:
13 Settembre 2021
Inaugurazione ufficiale ciclopedonale Case Contadine-Cà de Bolli: una ciclopedonale che unisce!

Quello di unire finalmente in sicurezza le due zone del paese, la zona Case Contadine e Sesto Pergola, è un sogno custodito nel cassetto per tanto tempo. Un lavoro lungo e scrupoloso, partito da lontano con il mio predecessore, l’amico Luca e l’Amministrazione precedente, conclusosi proprio nei mesi scorsi. Forse la promessa più importante contenuta nel nostro programma elettorale presentato nel 2019, e sicuramente uno degli investimenti più significativi degli ultimi dieci anni in termini economici visto che l’opera è costata circa 1 milione di euro, finanziata interamente con risorse di bilancio e quindi con le economie di gestione effettuate dalle Amministrazioni.

Butto lì un paio di numeri giusto per rendere l’idea: si tratta di circa 750 metri di tracciato ciclabile, di una larghezza di circa 2,5 metri, che collegano la Via Agnelli con la frazione Sesto Pergola e viceversa. Sull’intero tracciato sono stati disposti circa 40 punti luce (sia nel sottopasso che esternamente) e 8 telecamere collegate all’impianto di videosorveglianza comunale. Il sottopasso ferroviario è lungo 15 metri, per 2,85 metri di larghezza e 3 metri di altezza. Al sottopasso è collegato un impianto di raccolta e smaltimento delle acque piovane mediante una vasca di raccolta e 3 pompe sommerse. Sul percorso, dove necessario sono state installate apposite balaustre di sicurezza in acciaio corten che (a differenza delle classiche palizzate in legno) sono resistenti agli agenti atmosferici e dunque maggiormente durature.

Quando vengo qui, mi ritornano perfettamente in mente i momenti che in qualche modo hanno segnato la realizzazione di quest’opera. Dal solo idearla ancora qualche anno fa con il mio predecessore, Luca Marini, l’Ing. Riccardo Acquistapace, progettista dell’opera e il geom. Roberto Cracolici, coordinatore della sicurezza che ringrazio per l’importante e prezioso lavoro svolto, fino all’approvazione dei progetti, passando per la pubblicazione della gara vinta dalla azienda Colombo Severo e alla realizzazione vera e propria. Ma il giorno che ricordo con maggior intensità e precisione è quello del 19 luglio 2020, quando con alcuni colleghi amministratori abbiamo effettuato un sopralluogo sull’area proprio la notte precedente l’inizio dei lavori.

Arrivavamo da un difficilissimo periodo di pandemia, che ha impegnato duramente noi amministratori, durante il quale la priorità assoluta era la salute dei cittadini. Tutto ciò che prima del 21 febbraio 2020 avevamo messo in cantiere però non poteva essere tralasciato, specie un’opera tanto cruciale per il nostro paese. Quindi in quei mesi siamo andati avanti a testa bassa nonostante tutto. Ma quella notte prima dell’inizio dei lavori si sono mischiate tantissime emozioni: dall’entusiasmo per la partenza di un’opera così importante, alle preoccupazioni per gli imprevisti che possono sempre capitare, al gravoso senso di responsabilità per un’opera che di fatto sarebbe andata a cambiare la fisionomia di un paese e ad incidere realmente nella quotidianità dei cittadini.

I binari hanno infatti sempre rappresentato una barriera fisica, purtroppo in grado di separare di fatto due zone del paese, e chi voleva andare nella zona di Sesto poteva farlo solo in bicicletta o a piedi mediante il cavalcavia alla Sp186, teatro purtroppo di tanti incidenti che hanno coinvolto ciclisti e pedoni, o peggio lo si faceva attraversando pericolosamente i binari della ferrovia. Quella del 19 luglio 2020 non è stata una notte come le altre, perché il peso di un’opera così importante si avvertiva secondo dopo secondo.

C’è però un risvolto positivo in questa vicenda, perché la mattina seguente la sensazione è stata subito differente. Quel giorno qui sembrava la giungla e tutti noi in fila indiana con le scarpe piene di fango a effettuare il sopralluogo per dare finalmente il tanto sospirato via: la vegetazione era rigogliosa e i campi coltivati, non sembrava nemmeno possibile che proprio lì sarebbe sorta un’opera come questa. Era difficile immaginare quello che vedevamo da mesi sulle tavole di progetto trasformato in realtà. In quel preciso istante ho visto negli occhi degli Assessori e dei Consiglieri Comunali la stessa determinazione di chi quest’opera l’ha voluta fortemente. E da quel giorno questo posto è diventato la quotidianità. Ricordo in particolar modo a settembre la costruzione del manufatto in cemento (che poi è esattamente il sottopasso), e la spinta sotto alla ferrovia del monolite nelle notti di ottobre mentre i binari erano sorretti da un complesso sistema di sotegno. Eravamo qui, insieme alla presenza costante dell’Ing.Giulio Terzini, direttore dei lavori e dell’Arch. Paolo Devizzi, coordinatore della sicurezza del cantiere, anche loro emozionati nel vedere finalmente concretizzarsi un passaggio importante della costruzione. Momenti di grande tensione, culminati con un sospiro di sollievo quando il sistema di sostegno è stato smontato e tutto è filato liscio. Nel nuovo anno i lavori di completamento della ciclabile, fino all’emozionante accensione delle luci notturne. Lo diciamo spesso che in Italia non funziona niente ed è un luogo comune dire che fa tutto schifo, ma per favore diamo il giusto valore anche alle persone per bene che lavorano con professionalità, competenza, ingegno e desiderio di arrivare al risultato. Questo non vuol dire che nel periodo di realizzazione sia sempre andato tutto liscio. Il significato è che l’obiettivo comune ha portato un team di una quindicina di persone a lavorare sempre con un unico scopo: realizzare nel migliore dei modi un’opera in piena efficienza e senza ritardi.

Il nostro ringraziamento va anche ai tecnici di RFI che in questi anni si sono confrontati con noi e all’Ing. Luca Bertoni, Collaudatore dell’opera.

Non posso dimenticare di ringraziare anche il nostro ufficio tecnico nella persona dell’Ing. Massimo Boselli e tutti i colleghi Amministratori e tutti i professionisti che ci hanno accompagnato in questo viaggio lungo dieci mesi.

Grazie di cuore.

Inaugurare la ciclopedonale questa sera apparirà un po’ strano, perché di fatto abbiamo reso il tratto percorribile a metà giugno. Ma quello era un periodo in cui la situazione pandemica non era ancora così tranquilla e le restrizioni ci impedivano di avervi qui insieme a noi. Abbiamo preferito dunque aprire la pista pur senza eventi ufficiali, perché in fin dei conti l’importante era mettere in sicurezza l’attraversamento e fare in modo che chiunque avesse potuto attraversare il paese da una parte all’altra senza più alcun pericolo. Al tempo stesso abbiamo voluto fare un evento con il giusto peso, pur senza eccessi: questa sera, infatti, non solo vogliamo dare la giusta importanza a quest’opera ma vogliamo anche mettere l’accento su un aspetto che ci sta particolarmente a cuore. La sicurezza stradale.

Ci siamo spesi e ci spenderemo senza risparmiare nulla su questo tema, così complesso e purtroppo anche così dispendioso. Essere amministratori di un paese vuol dire essere responsabili della propria gente, al di là delle competenze, al di là delle frasi di retorica e del “questo tocca a me e questo invece tocca a te”.

Il nostro gruppo, la nostra Amministrazione lo sa bene perché nel 2016 abbiamo perso la cara amica Apollonia, Consigliere comunale nella precedente amministrazione insieme a noi, investita e uccisa proprio a pochi metri da qui. Negli ultimi anni abbiamo cercato di mettere il più possibile in sicurezza completamente a nostre spese tutti gli attraversamenti a raso del paese, compresi quelli che immettono sulle strade provinciali ma sappiamo che ancora molto c’è da fare.

Ora è presto per sbilanciarsi e per fare proclami, ma stiamo battendo qualsiasi pista utile per provare a rendere ancora più sicuro il nostro paese. Vogliamo però che questa non sia solo una preoccupazione nostra, ma diventi una priorità per l’intero territorio lodigiano. Leggiamo ancora troppe notizie di incidenti pericolosi o mortali, causati da attraversamenti poco sicuri o comportamenti poco prudenti in macchina: se il monito è quello di essere prudenti sempre a piedi, in bicicletta, in moto o in automobile, al tempo stesso chi amministra e chi governa ha il dovere di spendersi in ogni modo per garantire il più alto tasso di sicurezza nella circolazione.

Un altro aspetto che mi sta particolarmente a cuore, è la condivisione di questo tratto ciclopedonale. Perché pensare che sia solo un tratto d’asfalto con una salita e una discesa è molto molto riduttivo. Prima di tutto è un’opera dei Sanmartinesi, finanziata di tasca loro con un milione di euro, e già di per sé questo basterebbe a rendere l’idea di quanto il bene debba essere tutelato. Ma abbiamo cercato per quanto possibile di renderlo anche fruibile e godibile da tutti. Sono infatti state messe a dimora oltre 1.400 essenze arboree, che in questi mesi stanno andando a regime: qualcuna ha già attecchito e sta crescendo, altre invece dovranno essere sostituite perché è fisiologico che una certa percentuale di piante non attecchisca. Il contratto triennale di manutenzione compreso nel costo dell’opera farà in modo che questa si trasformi davvero in una ciclobotanica. E sarebbe bello che a prendersi cura nel limite del possibile di tutto questo patrimonio possa essere la spontaneità dei cittadini stessi. Ai bordi della pista sono piantumate una grande varietà di piante, molte anche da frutto, proprio perché questa diventi la ciclopedonale di tutti, con una connotazione verde piuttosto spiccata. Non pensiamo che il problema ambientale non ci riguardi, perché è molto più impellente di quanto si pensi e abbiamo il dovere di compiere azioni concrete in questo senso. Non a caso tutti circa 40 punti luce della ciclobotanica sono a led, così come l’intera illuminazione pubblica del paese che stiamo riqualificando.

Curiamola assieme, preserviamola assieme. Questa è una ciclopedonale che unisce, facciamo in modo che resti per sempre un bene a disposizione di tutti.

Infine permettetemi un ringraziamento anche ai volontari della Protezione Civile di San Martino che questa sera presidiano la manifestazione, e alla Pro Loco che ci ha supportato nell’organizzazione dell’evento.

Grazie ancora a tutti per aver condiviso con noi questo momento di gioia per la nostra comunità

Andrea Torza

Sindaco San Martino in Strada

Ultimo aggiornamento

Lunedi 15 Novembre 2021