Di seguito il discorso del sindaco Andrea Torza, letto davanti al monumento ai caduti.
Oggi ci riuniamo per commemorare un evento di grande importanza nella storia del nostro Paese, il 4 novembre, l'anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale. È un momento di riflessione, di ricordo e di gratitudine per le innumerevoli vite che sono state sacrificate in quel conflitto, così come in tanti altri eventi bellici che hanno segnato la storia del mondo.
Ed è proprio quest’ultima parola ad accendere la riflessione più importante del giorno d’oggi. Perché in questa giornata, non possiamo fare a meno di guardare alle tragiche situazioni di conflitto che affliggono tutto il pianeta. Un anno fa ci trovavamo qui a piangere le vittime del conflitto tra Russia e Ucraina, chiedendo e supplicando la fine delle ostilità. Oggi quella guerra è ancora in atto, ma siamo qui a chiedere lo stop dell’enorme tragedia che si sta consumando tra Israele e Palestina. Riconosciamo la sofferenza di chi è coinvolto in quelle terre lontane, e speriamo che un giorno possano trovare la via verso la pace, proprio come noi abbiamo fatto dopo la Prima Guerra Mondiale. La guerra e la violenza non portano mai soluzioni durature, ma solo distruzione e sofferenza. Il valore della pace e della diplomazia sono concetti che dovremmo abbracciare in ogni parte del mondo.
Noi stessi dobbiamo sforzarci di fare tesoro degli insegnamenti che la storia ci ha offerte. È passato abbondantemente più di un secolo dall’inizio della prima guerra mondiale, ma ancora oggi sembra che l’uomo non abbia memoria di ciò che comporta un conflitto armato. Oggi come allora. Non possiamo infatti dimenticare che al solo vent’anni dopo la fine della guerra del 15-18 vi fu un secondo conflitto mondiale che comportò altre tragiche conseguenze. Eppure sembra che anche quello non sia bastato.
Sforziamoci di non pensare che la guerra tocchi sempre agli altri. Perché un giorno potrebbe toccare noi, le nostre famiglie, i nostri cari. Proviamo a comprendere la sofferenza altrui e a far sì che mai più nessuno debba soffrire a causa della guerra. È proprio in base a questo principio che il 27 dicembre del 2021 il Comune di San Martino in Strada ha deciso ufficialmente di conferire la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, e grazie all’impegno del consigliere Luca Fiorin il nostro nome appare ufficialmente sul sito del Ministero dell’Interno nell’elenco dei comuni italiani che hanno adottato il milite ignoto. Dopo la 1ª Guerra Mondiale, le Nazioni che vi avevano partecipato vollero onorare i sacrifici e gli eroismi delle collettività nella salma di un anonimo combattente caduto con le armi in pugno. E allora pensiamo che quel militare sconosciuto caduto in guerra possa essere uno di noi, un amico, un parente, un conoscente: questo dovrebbe bastare a farci comprendere quanta sofferenza si celi dietro una guerra, per lo più spesso non decisa e voluta di chi si trova a combattere.
Facciamo riferimento alla nostra Costituzione se necessario: l’articolo 11 della nostra Costituzione lancia un messaggio forte e chiaro: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Ripudiare la guerra vuol dire vincere l’egoismo dell’uomo, vuol dire avere un alto senso civico; la libertà e la pace vanno coltivate, curate e consolidate quotidianamente, insieme ai nostri familiari ed amici, all’interno delle nostre case e nell’ambito lavorativo, ma anche nei luoghi dove si lavora per la vita, per la democrazia, per il rispetto per gli altri e per i più deboli.
Oggi però ci riuniamo anche per celebrare le nostre Forze Armate, un'occasione speciale per onorare il coraggio e l'impegno dei nostri uomini e donne in uniforme. Questa giornata è dedicata a riconoscere il ruolo cruciale che le forze armate svolgono nella difesa della nostra nazione e nella promozione della pace nel mondo.
Esse partecipano a missioni di soccorso in caso di disastri naturali, forniscono assistenza umanitaria in aree colpite da conflitti e lavorano per stabilizzare regioni in crisi. Ogni giorno mettono a rischio la propria vita per proteggere i nostri valori, la nostra libertà e la nostra sicurezza. Questo impegno va ben oltre il dovere; è un atto di straordinario altruismo.
Nella storia però abbiamo imparato che la pace non è semplicemente l'assenza di guerra, ma la costruzione di un mondo giusto, equo e pacifico. Le forze armate, con il loro addestramento e le loro risorse, sono uno strumento essenziale per raggiungere questo obiettivo. Tenendo sempre ben presente che è la condotta di ciascuno di noi a garantire un mondo giusto ed equo.
Prima di concludere vorrei condividere con voi un momento speciale. Che rende onore e sottolinea l’importanza della memoria come strumento di pace. È troppo importante lavorare affinché le nuove generazioni, che sono così distanti dai conflitti vissuti sulla nostra terra, ricordino che anche qui tra queste vie si sono perpetrati conflitti che hanno portato morte, dolore e sofferenza. La memoria deve insegnare! E movimenti come l’Associazione Nazionale Combattenti, Reduci e Simpatizzanti ne è un motore importantissimo. Per questo oggi conferiamo ufficialmente la benemerenza civica al professor Antonio Rossini, presidente della locale sezione dell’Associazione Combattenti e Reduci.
Ha ereditato questa passione dal papà Bruno, al quale è dedicata una targa proprio qui dietro, e chissà come sarà felice in questo momento da lassù. Ad Antonio siamo profondamente grati per lo spirito di servizio e l’impegno nel ricordare e onorare coloro che hanno combattuto per la nostra libertà.
Ricordiamo quindi il passato, onoriamo il presente con i nostri comportamenti e speriamo in un futuro in cui il Milite Ignoto possa finalmente riposare in pace, sapendo che il nostro impegno per la pace è stato mantenuto.
Grazie a tutti voi che avete partecipato a questa mattinata così ricca di significato, e che questo giorno ci ispiri a lavorare per un mondo migliore per tutti.
Onore quindi ai tanti caduti per la Patria, pietà e cordoglio per tutte le vittime della guerra;
viva le Forze Armate strumento di Pace,
viva L’Italia unita.