Buon 25 aprile!

W l'Italia, w la Pace!

Data di pubblicazione:
25 Aprile 2022
Buon 25 aprile!

Un caro saluto lo rivolgo anche all’associazione locale Combattenti e Reduci, rappresentati dal presidente Antonio Rossini. Mi piace ricordare che quest’anno tra gli iscritti all’Associazione il sig. Mario Agnelli compie 100 anni ed è uno dei testimoni del giorno della liberazione.

Cari Sanmartinesi, il 25 aprile del 1945 fu il giorno in cui i grandi valori positivi dell’umanità, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza trionfarono sulla tirannia fascista e nazista e dopo 77 anni celebriamo ancora quel giorno come se fosse il punto di partenza del nostro sistema democratico, della Costituzione della Repubblica, della vittoria del bene contro il male assoluto.

La verità però è che oggi, 24 aprile 2022, settantasette anni dopo, i venti di guerra soffiano forte in molte parti del mondo e le bandiere dell’Afghanistan e dell’Ucraina oggi presenti qui sono a testimoniare proprio questo scenario attuale.

In Ucraina dopo circa 60 giorni di guerra le ultime stime indicano che sono circa 8.000 i civili uccisi di cui 250 bambini a cui vanno aggiunti 20.000 soldati tra Ucraini e Russi caduti in battaglia, quasi 5 milioni i profughi che scappano dallo scenario di guerra.

In Afghanistan i conflitti seguiti all’11 settembre 2001 hanno comportato la morte di circa 2 mln di persone tra civili e militari e un incalcolabile numero di feriti.

Sono solo due esempi della devastazione che la guerra comporta ma nel mondo ve ne sono molti altri che vi risparmio.

Sono guerre in cui distinguere i buoni dai cattivi ci sembra quanto mai difficile, in cui la maggioranza delle vittime e dei prigionieri non sono soldati al fronte, ma civili, in particolare donne e bambini inermi che muoiono in circostanze orribili o vengono costretti ad abbandonare le proprie abitazioni.

E allora riflettendo, possiamo davvero celebrare una giornata come quella di oggi, davanti a cifre spaventose come queste?

Certo che dobbiamo farlo, per gratitudine verso chi ha lottato e sacrificato la propria vita per la nostra libertà e la nostra democrazia; abbiamo il dovere di ricordarli sempre, e ribadire con forza che grazie al loro sacrificio sul suolo italiano non vi sono più stati conflitti.

Il secondo conflitto mondiale fu, purtroppo anche fratricida, con la resistenza dei partigiani italiani e gli alleati contro i fascisti italiani e i nazisti, ma fu una guerra giusta, fosse anche soltanto perché si è dimostrata l’ultima di una lunga serie per noi italiani.

Il nostro 25 aprile successe perché quella guerra aveva il sostegno di una larga parte della popolazione italiana che desiderava uscire da un ventennio di dittatura e dall’occupazione straniera. Ma quanti dei conflitti attualmente in corso hanno il sostegno delle popolazioni coinvolte?
Spesso ci domandiamo, “cosa possiamo fare noi di fronte agli scenari attuali di guerra?” 
Prima di tutto dobbiamo gridare sempre a voce alta il nostro NO a tutte le guerre.

Dobbiamo ricordare l’immane sacrificio di tanti nostri connazionali nel secolo scorso. 
Dobbiamo dare sostegno e partecipare se possibile alla politica buona, quella che cerca di evitare e mettere fine alle guerre attraverso il dialogo e il confronto, quella che con responsabilità cerca di non iniziarne di nuove.

E poi, per quanto ci è possibile, dobbiamo essere accoglienti nei confronti di coloro che fuggono. Come abbiamo fatto in questi mesi ospitando a San Martino i profughi Afgani e Ucraini.

Dobbiamo assolutamente sforzarci di perseguire l’integrazione e il rispetto dell’altro diverso da noi, perché anche i sentimenti di odio che spesso vediamo qui nelle nostre città, sui social network e sui media non fanno altro che intensificare i conflitti e dividere le persone.

 

Diamo fiducia ai nostri giovani, ai nostri figli e evitiamo di indicarli sempre come uno dei mali della società. In quel 1945 i giovani di allora hanno dato un grande contributo per ottenere la democrazia di cui noi oggi godiamo anche a costo della loro stessa vita. Il nostro dovere oggi è quello di insegnare loro la nostra storia in modo che loro possano avere memoria di ciò che è stato comprendendo e difendendo i giusti valori per avere una democrazia sempre migliore. Soprattutto cerchiamo di essere un esempio di onestà, coerenza, altruismo e solidarietà.

Gridiamo forte al mondo che La Pace deve essere prima di tutto il nostro modo di vivere il quotidiano, non deve essere un semplice slogan scritto su una bandiera ma il punto di riferimento nel relazionarci con tutti partendo dalla famiglia, a scuola, in parrocchia e quotidianamente nella nostra comunità.
E’ uno sforzo che abbiamo il dovere di fare tutti se vogliamo che i nostri figli vivano in un mondo migliore.

Buon 25 aprile a voi e ai vostri cari.



Viva la Resistenza!


Viva l’Italia! 


E soprattutto:
Viva la pace!

Ultimo aggiornamento

Giovedi 05 Gennaio 2023